SIULM AERONAUTICA MILITARE : Migliorare le disposizioni per la rilevazione orari attività lavorativa
La SMA-ORD-042, “DISPOSIZIONI PER LA RILEVAZIONE AUTOMATIZZATA DELLE PRESTAZIONI LAVORATIVE DEL PERSONALE MILITARE”, è la Direttiva dell’Aeronautica Militare, che disciplina la rilevazione oggettiva dell’effettiva prestazione lavorativa resa dal Personale militare, attraverso sistemi automatizzati. Questa normativa ha visto la luce nel Giugno del 2009 e, da allora, non è stata oggetto di aggiornamenti.
La Direttiva in questione, al Paragrafo 3, definisce alcuni termini specifici, che sono importanti per la corretta applicazione delle procedure dettate. In particolare, vogliamo evidenziarne due: la definizione di “posto di lavoro”, ovvero il “luogo ove si svolge abitualmente la propria attività lavorativa” e di “infrastruttura”, ovvero il “fabbricato/manufatto, ove ha sede il posto di lavoro, all’interno del sedime militare”.
Nel successivo Paragrafo, poi, viene stabilito che la presenza del Personale deve essere rilevata oggettivamente, sia in ingresso che in uscita, attraverso appositi rilevatori automatici che si trovano all’ingresso delle infrastrutture all’interno del sedime.
Per quanto detto fin qui, avrebbe l’apparenza che non ci sia nulla da rilevare.
Ma al SIULM comparto AM, sono giunte segnalazioni dai propri iscritti che hanno avuto dei problemi in quanto qualche superiore ha sollevato questioni sui posti dove veniva effettuata la rilevazione. Esaminando quanto disposto nella Direttiva, abbiamo approfondito gli atti da cui discende, come la Circolare del Segretario Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti del Maggio 2009, nella quale viene chiaramente previsto che l’Organo di Vertice, nell’attuazione delle disposizioni, doveva tener conto delle diverse realtà in cui operano alcune articolazioni, in special modo gli enti operativi della Difesa.
Il SIULM deve purtroppo sottolineare che tale indicazione è stata disattesa nella SMA-ORD-042, non tenendo in debita considerazione le varie realtà lavorative presenti all’interno della Forza Armata.
Nello specifico, la Direttiva non prende nella dovuta considerazione le dimensioni di alcuni sedimi. Molti Enti sono ubicati su aree che hanno un ampio sviluppo orizzontale, le cui infrastrutture sono distribuite su distanze anche di diversi chilometri.
Da ciò si ottiene che, se due lavoratori entrano nel sedime contemporaneamente, ma hanno il posto di lavoro situato in edifici ubicati agli antipodi del sedime, avranno diversi orari di inizio della prestazione lavorativa.
Da ciò deriva una palese disparità di trattamento tra le lavoratrici e i lavoratori dell’Aeronautica Militare.
Ciò si aggiunge a quanto già evidenziato da questa Organizzazione Sindacale per l’applicazione non uniforme dell’istituto della flessibilità dell’orario di servizio prevista dalla SMA-ORD-011.
Perciò il SIULM auspica una revisione della Direttiva in questione, che tenga realmente conto delle diverse realtà in cui operano le varie articolazioni dell’Aeronautica Militare, sia operative che non, e che disponga chiaramente che il militare possa rilevare la presenza con qualsiasi rilevatore istallato all’interno del sedime o prevedendo dei rilevatori agli ingressi dei sedimi stessi.
AERONAUTICA MILITARE Trasferimenti in trasparenza
Ennesima richiesta del SIULM ai vertici dell’Aeronautica Militare
Il Sindacato Interforze SIULM ha ben chiaro quali siano i compiti delle FF.AA., ancorché consapevole che per garantire l’operatività vi sia la necessità di impiegare il Personale su tutto il territorio nazionale, sulla base delle prioritarie esigenze.
Tenendo ben presente l’operatività delle FF.AA., si è consapevoli che la mobilità del personale sul territorio nazionale, che estero, non può prescindere da semplici accordi con i singoli per determinarne le destinazioni di impiego, ma è data ampia discrezionalità all’Amministrazione.
Il SIULM, però, ravvisa un crescente scostamento da quanto previsto all’articolo 52 comma 3 della Costituzione: “L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”.
Nello specifico, nel 2001, l’Aeronautica Militare ha emanato la direttiva DIPMA-UD-001, nella quale vengono delineati i trasferimenti d’autorità: per esigenze di servizio, e quelli a domanda: per le esigenze di natura privata che dovessero interessare il personale Militare dipendente.
Sebbene il trasferimento d’autorità rientri nella sfera degli “ordini militari”, vi è giurisprudenza consolidata che conferma la necessità di una motivazione, anche breve, al fine di bilanciare la discrezionalità riconosciuta all’Amministrazione in merito alle movimentazioni, e che questo non venga imposto quale mera sanzione. Ciò al fine di evitare l’esclusione delle garanzie derivanti dalla legge 241/1990, e che non vadano in contrasto con quanto dettato negli artt. 52, comma 3, e 24 della Costituzione.
A questo Sindacato giungono, ormai, numerose segnalazioni di colleghi dell’Aeronautica Militare che vengono individuati e resi disponibili per il trasferimento da parte dei loro Comandanti di Corpo. Di tale scelta, vi è più di un sospetto che siano disposte come forma di sanzione da parte dei Comandanti, o che, forse, non conoscono appieno il Personale dipendente sottoposto all’eventuale trasferimento.
Sta di fatto che le categorie Sottufficiali e Graduati vengono ormai considerati meri numeri, venendo disposto nei loro confronti trasferimenti la cui necessità o motivazione risulta incomprensibile.
È vero che chi sceglie di arruolarsi fa spontaneamente una scelta di vita, però, va sempre tenuto in debita considerazione che ogni Militare è altresì una persona con una famiglia, moglie e figli, i quali sono inseriti nel tessuto lavorativo e sociale del luogo dove il Militare svolge il proprio servizio. Spesso questi hanno abitazioni acquistate con grandi sacrifici e per le quali grava un mutuo, e il dover provvedere ad un ulteriore alloggio nella nuova sede di servizio, con i bassi stipendi dei Marescialli, Sergenti e Graduati, risulta gravoso, non consentono assolutamente loro di poter affrontare una tale contesto. Questi colleghi sono disperati.
Considerato che Il “capitale umano” è il pilastro fondamentale delle Forze Armate, tali movimentazioni disposte sulla base di valutazioni poco ponderate o su motivazioni di servizio irrealistiche, avrebbero risvolti negativi non solo sul Militare stesso ma anche su coloro i quali gli sono vicini.
Lungi da noi il poter equiparare la categoria Ufficiali alle altre, principalmente perché i Dirigenti delle FF.AA. sono chiamati a ricoprire degli incarichi specifici per i quali e chiesto loro il dover effettuare attribuzioni ed esperienze non sempre espletabili presso tutte le basi. Cosa diversa invece è per i restanti ruoli.
Per quanto sopra esposto, questa Associazione Sindacale chiede ai Vertici delle Forze Armate che vi sia una maggiore trasparenza e partecipazione del Personale nel procedimento decisionale, intesa non come controllo sulla stessa ma come informazione nei processi i quali portano alla definizione delle movimentazioni sul territorio nazionale o estero. Così facendo, lo spirito democratico e la trasparenza a cui si debbono uniformare le FF.AA., non restino solo concetti astratti scritti nella Carta Costituzionale ma principi fondamentali a cui tutti debbano attenersi.
SIULM AERONAUTICA MILITARE : INCARICHI BEFFA PER I SOTTUFFICIALI, RESPONSABILITA’ SENZA INDENNITA’.
SIULM AERONAUTICA MILITARE : INCARICHI BEFFA PER I SOTTUFFICIALI, RESPONSABILITA’ SENZA INDENNITA’.
In periodo di rinnovo contratto il SIULM Aeronautica evidenzia che Il filone del risparmio nella Difesa colpisce sempre gli stessi.
Nel 2016 vi fu una corposa riduzione degli incarichi destinatari dell’indennità di comando, si ebbe anche il recupero forzoso e retroattivo dei ratei mensili nei confronti del personale già investito di responsabilità, ma che avevano alle loro dipendenze meno di due militari anche se poi magari c’erano diversi dipendenti civili, altro caso riguardò tutti coloro che nella nomenclatura dell’ incarico non avevano le paroline magiche “Capo Nucleo”.
L’indennità di Comando disposta dall’art. 10 della Legge 23 marzo 1983, n. 78 fu concepita per compensare il maggior impegno e più gravosi compiti connessi alle responsabilità dei militari preposti ad attività di comando.
Questa metodologia della riduzione a tutti i costi ha penalizzato ancora una volta i sottufficiali che posti a capo di articolazioni per le diverse ragioni su declinate non percepiscono l’indennità di comando.
Il SIULM nella sua componente dell’Aeronautica Militare chiede che tutti i militari posti a capo di un’articolazione, nucleo, sala o quant’altro siano destinatari della suddetta indennità e che se per ragioni di determinazioni di superiori autorità tale provvedimento non è immediatamente applicabile, si proceda subito alla modifica delle tabelle organiche della Forza Armata ed eventualmente si accorpino nuclei, sale o altro in modo che chiunque si trovi ad essere caricato di responsabilità penali, amministrative e da preposto sia percettore dell’indennità.
MILITARI OGGETTO DI SCAMBIO – SIULM Aeronautica
A fronte della nuova disposizione di DGPM chiediamo a SMA una maggiore attenzione per il Personale Azzurro
La nostra salute non è “SMART” – SIULM Aeronautica
A fronte della nuova disposizione di DGPM chiediamo a SMA una maggiore attenzione per il Personale Azzurro
C’è Tutela Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel caso di militari contagiati Covid19 ? Un esempio che non appare positivo in una base dell’ Aeronautica Militare.
Come SINDACATO MILITARE INTERFORZE, con iscritti tra tutte le FF.AA e Arma dei Carabinieri, riteniamo che la tutela Salute e Lavoro dei militari sia tra i nostri compiti e doveri prioritari.
Al SIULM Sindacato Unitario Lavoratori Militari, SINDACATO INTERFORZE.
Riferimenti : A. D.lgs. 81/08 lettera informativa e segnalazione dei fatti relativi ad un presunto focolaio di COVID-19 avvenuto presso xxxxx base dell’ Aeronautica Militare in Sicilia.
In data 06/09/2020, il Comandante di Corpo informava il personale del ricovero di un collega per COVID-19.
1)Dopo 4 giorni vengo contattato, direttamente dal mio Comandante di Corpo il quale mi informa che sono venuto a contatto, durante il servizio svolto in data XXXXX con un secondo collega, risultato positivo al COVID-19, contagiato presumibilmente dal primo caso col quale era stato a contatto, ma non segnalato all’ASP perché pare, non tra i contatti stretti e per il quale non è stato adottato nessun provvedimento.
Il collega, avendo avuto dei sintomi riconducibili al virus decide di sottoporsi a tampone privatamente consultando per motivi personali laboratorio privato , risultando positivo al COVID-19.
Alla luce di questi sviluppi, figuro, pertanto tra i cosiddetti “contatti stretti” e per questo segnalato in data xxxxx con altri colleghi al dipartimento prevenzione medica xxxx, dipartimento che ad oggi non mi ha contattato.
Nel frattempo, durante un servizio successivo in data xxxxx, venivo a contatto con altri colleghi. Per questi ultimi nessun azione preventiva minima è stata messa in atto ad oggi.
2)Ciò premesso, in precedenza avevo chiesto al mio Comandante di Corpo quali protocolli fossero previsti per il monitoraggio del personale in questi casi. La risposta datami era tra il superficiale e il confuso.
Mi corre l’obbligo di aggiungere un’altra gestione poco chiara della prevenzione in oggetto: lo scorso mese di agosto, mi sono segnalato, unitamente ad altri colleghi, per l’effettuazione del test sierologico volontario presso l’infermeria di xxxxx (infermeria di Corpo per tutto il personale ……), xxxxx mi prenota per il giorno xxxxxx.
Giunti al momento in cui mi si doveva rilasciare la documentazione amministrativa per la missione (come sempre avviene quando ci rechiamo a xxxxx) vengo informato che non è prevista nessuna missione e che il tutto è da fuori servizio o in licenza/permesso per motivi privati e quindi tutto a carico del dipendente/militare.
In conclusione, la presente è volta quindi a sottolineare alcuni aspetti quali:
– Carenza in ambito FF.AA. di circolari, linee guida protocolli chiari.
– Genericità con cui sono state svolte le attività per l’individuazione dei “contatti stretti” relativi al focolaio iniziale che, compromettendo di fatto le attività di contact tracing, allargano la possibilità che altri contagi si possano sviluppare nell’ambito militare, nonché in quello della relative sfere familiari . Nel merito del punto 2, l’aspetto economico legato al non rilascio della relativa documentazione amministrativa per chi volontariamente voleva sottoporsi al sierologico (dallo stesso si pretendeva di percorrere mediamente 250KM, in permesso, per sottoporsi al sierologico, mentre ai colleghi di xxxx veniva effettuato in orario di servizio).
COME SIULM CI CHIEDIAMO, in attesa di verifiche ed eventuali azioni / risposte / soluzioni del Vertice Aeronautica Militare, dal quale ci attendiamo riscontro e risposte : Nel caso in esame è venuta meno l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, principalmente nella fase di riapertura, trascurando un duplice obbiettivo: Tutela salute e sicurezza del lavoratore e Tutela della collettività ?
Stiamo approfondendo situazioni molto simili in altra FF.AA
www.facebook.com/sindacatomilitari/
Web: www.sindacatomilitarisiulm.com
SIULM : Tutela salute sul lavoro dei militari nell’ emergenza Covid, occorrono direttive comuni, omogenee e precise per tutti i militari delle FF.AA. Il vertice dell‘ Aeronautica Militare intervenga e chiarisca.
Oggi, con la presente, chiediamo il Suo autorevole intervento affinché si continui a tutelare la salute di Uomini e Donne dell’Arma Azzurra, al pari di quanto intrapreso, ad esempio, dall’ Esercito Italiano.
SIULM : militari Aeronautica al rientro dopo mesi di missione in isolamento In tenda a Pratica di Mare in condizioni logistiche molto carenti e molto penalizzanti. Si verifichi immediatamente e si ponga in essere una sistemazione dignitosa come meritano.
Non era neanche pensabile una sistemazione come quella attuale ed invece dobbiamo assistere a questa ennesima mancanza di diritti e tutele minime, per di più a danno di personale militare da lunghi mesi impegnato in missione all’estero.
IL SIULM INTERFORZE quotidianamente in prima linea a tutela dei militari AM e di tutte le FF.AA e Carabinieri. Pubblicata su Brescia Oggi la nostra lettera in risposta a improvvide offese a militari dell’ Aeronautica.
Tanto si doveva a nome dei nostri numerosi iscritti dell’ Aeronautica, delle FF.AA e dell’ Arma dei Carabinieri ed a nome di tutti i militari della base di Ghedi e di tutta Italia.
Tutela salute militari, personale Aeronautica Militare, cosa accade alla Base di Ghedi ? Il personale è molto preoccupato.
Tutto questo mette centinaia di militari in grande preoccupazione e crea stress da giorni……