La forbice si è rotta!
Il SIULM chiede spiegazioni
Apprendiamo con sarcastico piacere che per ufficiali superiori, generali, ammiragli delle Forze Armate, e del personale con qualifiche corrispondenti dei Corpi di polizia civili e militari si è proceduto ad un ulteriore incremento di alcune indennità stipendiali partire dal 1° gennaio 2020 nella misura del 1,71 per cento.
Se fino a qualche tempo fa si parlava di una forbice salariale che si era allargata negli ultimi 20 anni, oggi si può certificare che la forbice è rotta, non esiste più il ceto medio nemmeno nella Pubblica Amministrazione.
C’è un sistema da rivedere totalmente, i poveri sempre più poveri e la dirigenza continua a lavorare esclusivamente per le sue stesse tasche?
Anche quelli che ricoprono le posizioni dei funzionari ormai sono stati schiacciati verso il basso verso i ruoli esecutivi.
In un contesto difficile ed emergenziale nel quale il nostro Paese si barcamena da almeno due decenni sarebbe un sacrilegio chiedere un aumento, ma qui non si può più tacere.
Il Siulm chiede che si metta in atto uno studio approfondito per permettere alla ben nota forbice di essere riparata e consecutivamente si possa finalmente procedere ad un restringimento della stessa.
Il personale contrattualizzato aspetta da molti anni uno straccio di contratto economico e normativo degno del personale che serve lo stato e lo rappresenta anche e soprattutto nei momenti difficili che ultmamente si susseguono senza tregua.
Cogliamo, inoltre, l’occasione per sottolineare le parole espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Abbiamo bisogno di una società più giusta ed inclusiva“, parole che ci rendono speranzosi.
Non chiediamo la luna, chiediamo solo che quelle parole trovino il rispetto che meritano nella realtà dei fatti, in ogni ambito, ruolo e grado della Pubblica Amministrazione e delle Forze Armate.
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