Tutela diritti, salute e lavoro dei militari: Emergenza Covid, le scuole militari sono un mondo a parte ? Scuola Sottufficiali Marina Militare Taranto
Mentre il paese è diviso in regioni con vari livelli di limitazioni a tutela salute, con le scuole superiori e università chiuse e con lezioni a distanza, nelle FF.AA continuano corsi nelle scuole e corsi di aggiornamento in vari Enti militari.
Un mondo a parte, isolato dall’attuale contesto nazionale, di fronte al quale è più che legittimo chiedersi : “ Le regole nazionali su distanziamento e tutela valgono su tutto il territorio, tutte le amministrazioni e tutti i cittadini ? si può garantire la tutela salute continuando corsi in presenza nella attuale situazione di emergenza ? Perché si resiste ad attuare il metodo di lezioni a distanza ? Perché non si rinviano corsi che persistono in scuole militari e corsi di aggiornamento in vari enti delle FFAA con personale che si sposta sul territorio ? Perché chiudere il personale corsista all’interno di scuole militari in locali dove si vive in promiscuità ed in scuole dove è impossibile logisticamente garantire tutte le regole su distanziamento e contatti ?
Tra le tante altre cose, come SIULM, Sindacato Militare Interforze, ci siamo già occupati della Scuola Sottufficiali della Marina di Taranto ( come di altre scuole ) nei giorni della prima emergenza e lockdown in quanto erano restie e lente nel sospendere lezioni.
Oggi ci ritorniamo e CHIEDIAMO A STATO MAGGIORE MARINA ed al COMANDO SCUOLE MARINA , sperando di avere riscontro, di verificare quanto segue per migliorare / risolvere situazioni che ci vengono rappresentate:
Siamo proprio sicuri che ai nostri ragazzi che vivono negli istituti di formazione militare sia garantita la sicurezza contro il virus e la dignità di vita che ogni essere umano a prescindere dal suo status si merita?
Scuola Sottufficiali della Marina Militare di Taranto : Gli allievi della seconda classe dal giorno 5 novembre sono stati chiusi all’interno della scuola senza la possibilità di franchigia, per arginare i contagi da Corona Virus, che per fortuna non si è ancora diffuso tra gli allievi. Questa chiusura è però arrivata all’improvviso senza aver dato la possibilità al corso di organizzarsi di conseguenza.
A seguito di questo avvenimento quindi sono sorte due domande: agli allievi è assicurato un trattamento tale da ritenersi in sicurezza vivendo all’interno della scuola? La dignità e la libertà personale vengono rispettate?
Per quanto riguarda la prevenzione contro il contagio da Covid19 ci sono alcune criticità da tenere in conto.
Nonostante gli allievi siano stati bloccati all’interno dell’istituto, ci sono ogni giorno decine di persone che entrano nella scuola e che anche in maniera indiretta entrano in contatto con tutto il personale.
Il bar della scuola lavora regolarmente quando nel resto della regione Puglia, zona arancione, i bar sono chiusi.
Sono svolte regolarmente anche le attività di palestra e piscina, assicurati dal fatto che chi frequenta gli impianti sportivi sia comunque un soggetto interno alla caserma e controllato.
L’unico screening che è stato eseguito è un test sierologico il giorno dell’ingresso, ovvero il 12 ottobre, non è detto quindi che il virus non si annidi già tra il personale in istituto.
La distanza tra gli individui può essere mantenuta solo in alcune occasioni ma in altre ciò non è possibile.
Gli allievi vivono in alloggi da 6 posti dove si utilizza la stessa doccia, gli stessi lavandini in tempi molto ristretti e dove gli armadi sono tutti vicini non avendo la possibilità di effettuare le pratiche in maniera scaglionata a causa del poco tempo a disposizione.
Gli aspetti più preoccupanti riguardano però la questione DPI e materiale di pulizia.
Le mascherine non sono mai state fornite, sin dal primo giorno sono a carico degli allievi che devono acquistarle con i loro soldi per poter rispettare le normative vigenti.
Non viene dato materiale di pulizia adeguato alla situazione come disinfettanti di diverso genere. La ditta di pulizie si occupa di pulire solo i bagni dal lunedi al venerdi.
È stata quindi presa la decisione di non permettere agli allievi di uscire dalle scuole per limitare il contagio, ma ogni scuola ha la propria struttura e organizzazione e non è possibile paragonare l’Accademia di Livorno con Mariscuola Taranto. L’organizzazione di tale scuola non è concepita per mantenere le persone all’interno 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Le lavatrici a disposizione sono a pagamento, non c’è modo di prelevare denaro all’interno della scuola, non ci sono beni di prima necessità.
Quasi tutti gli allievi hanno sempre affittato una casa fuori dall’istituto per sopperire a tali necessità e ora si trovano improvvisamente bloccati dentro se aver avuto la possibilità di recuperare i propri effetti personali lasciati all’esterno e continuando a pagare un affitto che graverà comunque sulle spalle dei ragazzi nonostante non stiano usufruendo della casa.
Vi può essere la necessità di reperire medicine, sigarette o altri beni utili. Vi è la necessità di ledere la dignità di questi militari nel dover chiedere a qualcuno fuori di procurare effetti personali e privati?
In questo momento in cui tutti noi vediamo la nostra libertà personale limitata è necessario gravare ancora di più su di loro e rischiare comunque la salute dei nostri uomini? La didattica a distanza o un trattamento di lavoro diverso potrebbero essere una soluzione per ottemperare alle necessità dell’Amministrazione ma allo stesso tempo tutelare la salute di questi cittadini italiani?
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