SIULM, Militari e provvedimenti a tutela salute del personale per emergenza Covid 19: LAVARSI LE MANI E’ BENE, LAVARSENE LE MANI MOLTO MENO
Ad ormai 10 gg dal DPCM più importante sull’emergenza Covid , pubblicato il 17 marzo u.s. , il quadro della situazione e delle possibili scelte (perché di tali trattasi) è ormai chiaro. Così come è altrettanto evidente che la normazione governativa prima, e l’emanazione ministeriale subito dopo, abbiano deciso di riporre nelle mani dei C.ti Corpo e dirigenti equiparati l’onere e le facoltà delle determinazioni che più influiscono sulla vita e la salute dei lavoratori militari (si può discutere se sia giusto o meno, ma tant’è).
Il motivo è lampante: sono loro, i c.ti Corpo, che nelle specifiche e spesso diversificatissime articolazioni, hanno più il polso della situazione.
Ovviamente, i principi cardine da seguire erano e rimangono da un lato il mantenimento dell’efficienza dello strumento militare, dall’altro l’adozione di un protocollo di contenimento del contagio interno al personale, attraverso il contingentamento del personale e la limitazione del pendolarismo lavorativo.
In tal senso, attraverso l’art. 87 del citato DPCM (in foto) , l’autorità governativa ha inteso fornire tutta la libertà possibile ai dirigenti preposti, al fine di attuare i principi appena esposti.
Perché , lo ricordiamo, le evidenze scientifiche tutt’ora conosciute, ci dicono che il Covid 19 può avere un periodo infettivo pre-sintomatico di qualche giorno, e dunque, come già successo (e denunciato in anteprima dal Siulm), può tecnicamente verificarsi che si fermino interi reparti (e navi) solo per l’inerzia dei c.ti che continuano a far avvicendare il personale sul posto di lavoro con i turni normalmente utilizzati.
In alcuni reparti , beninteso, il messaggio è stato immediatamente recepito, ed il personale è stato suddiviso in aliquote distinte che si alternano ogni 15 gg sul posto di lavoro (il tempo tecnico di quarantena fiduciaria), consentendo di mantenere una riserva di personale a disposizione domiciliare, pronta eventualmente a subentrare in caso di contagio dell’altra aliquota in base. E’ il caso di molti gruppi A.M. ed anche E.I.
In questo caso, è giusto esprimere a quei c.ti l’apprezzamento per la reattività e la lungimiranza.
Ben diverso il panorama purtroppo per la Marina Militare ( vedasi le resistenze della Marina, ancora oggi, a negare licenza straordinaria / dispensa dal servizio, come sta accadendo su enti e su alcune navi ) CARABINIERI e GDF : la quasi totalità dei c.ti Corpo sono rimasti per giorni immobili attendendo l’ultima parola del proprio c.te Gen. , ignorando di fatto ciò che un provvedimento di legge vigente stava già validamente normando !
Come SINDACATO INTERFORZE abbiamo assistito ed ascoltato, direttamente e tramite le centinaia di segnalazioni di iscritti e non iscritti al Siulm , ad un nascondino tipico già visto da parte di chi è uso ad interpretare quotidianamente le norme solo a detrimento del personale, dimenticando che stavano allo stesso tempo mettendo a repentaglio l’efficienza minima dei reparti (e infatti hanno chiuso caserme intere).
Delle varie forme di dispensa calmierata del servizio che l’art.87 del DPCM mette a disposizione di codesti illuminati c.ti, risultano adottate solo quelle nei confronti di personale che sia per qualche motivo entrato in contatto diretto con contagiati. Per il resto, la prevenzione non è concetto arrivato a palazzo dei generali.
Addirittura l’Arma dei Carabinieri, su consiglio/richiesta del Cocer (e non poteva essere diversamente), ha scelleratemente scelto la linea della turnazione sul posto di lavoro da 12h consecutive su aliquote alternate, una jattura che sottopone il personale a turni sfiancanti SENZA RISOLVERE ALCUNCHE’ DAL PUNTO DI VISTA DELL’EVENTUALE POSSIBILE CONTAGIO !!
Capolavoro dei capolavori, non essendo la linea territoriale coinvolta in tale follia per evidenti impossibilità organiche, ci ha pensato la linea speciale e mobile ad imitare in buona parte una tipologia di turni pensata solo per gli uffici , e rivelatasi improponibile per chiunque.
Anche qui, ringraziamo i c.ti Corpo che , lautamente ripagati delle loro responsabilità a fine mese, hanno deciso di utilizzare per nulla le facoltà a loro riservate in termini di legge per adattare e contenere il contagio, ma hanno preferito rannicchiarsi dietro ad un prosaico << ma il comando Gen. ha disposto così…>> .
Cari signori, perché così vi piace sottolineare di voler essere chiamati, è evidente che abbiate confuso il concetto di “lavarsi bene le mani” con il più comodo “lavarsene abbondantemente le mani” !!
La storia attuale sta dimostrando nel concreto a tutto il vs personale quanto effettivamente abbiate a cuore la salute dei dipendenti e l’efficienza del servizio, o quanto invece siate solo preoccupati di difendere la vostra carriera da scossoni o situazioni di cui pensate (peraltro erroneamente) di dovervi giustificare dinanzi alla linea di comando.
Dunque , l’irresponsabilità dei c.ti Corpo è e sarà sempre di più l’unico motivo di diffusione del contagio negli ambienti militari. Tutti coloro che, a soluzioni già idonee ed adottate come quelle citate del contingentamento del personale, stanno in questi giorni preferendo il solito balletto di istruttorie condizionate su richieste di licenze straordinarie (mai abbastanza documentate !), sappiano che stanno giocando col fuoco !
Ogni giorno in più di comportamenti errati, lo insegna la cronaca di questi giorni, produce numeri impressionanti…di cui chiederemo conto!
Infine, last but not least, è giusto segnalare le scelte coerenti, coraggiose ed innovative attuate da (pochi) C.ti di minori unità/uffici che, nei limiti delle proprie attribuzioni, stanno cercando di dare concretezza al cd “lavoro agile” e ad altre analoghe soluzioni, atte a preservare il proprio personale e contestualmente i livelli di servizio essenziali. Evidentemente è fattibile, eccome.
FB: SIULM – Sindacato Unitario Lavoratori Militari www.facebook.com/sindacatomilitari/
Web: www.sindacatomilitarisiulm.com
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